A luglio 2021 il governo cinese mise al bando l'industria di mining di btc del paese, che fino ad allora rappresentava il 60%-70% della produzione mondiale.
Con sorpresa di molti però, dopo che l'hashrate cinese (la capacità produttiva di btc in Cina) si era ridotto a zero tra luglio e agosto, a partire da settembre è tornato piuttosto rapidamente ad occupare il 22% dell'industria del mining globale, portandosi al secondo posto dopo gli Stati Uniti.
La cosa interessante è che il ritorno della Cina nel mining di bitcoin sta avvenendo in un momento di svolta per lo yuan.
Questa situazione non avrebbe alcuna influenza su bitcoin, se la Cina fosse ancora esclusa dal mining. Ma dal momento che non è più così, bisogna chiedersi se è arrivato il momento di ripensare alla stretta relazione che c'è stata in passato tra le cadute dello yuan e la rivalutazione di bitcoin.
Questo grafico mostra l'ultima volta che lo yuan ha iniziato ad andare in crisi, nel 2015, e come la progressiva erosione del suo valore rispetto al dollaro, (la salita della curva rossa) ha prima anticipato e poi accompagnato la salita di btc:
Questa relazione inversa tra lo yuan e btc era dovuta al fatto che nei momenti di crisi btc è sempre stato scelto dai Cinesi come uno degli strumenti da utilizzare per esportare capitali fuori dallo yuan.
La domanda che sorge spontanea quindi è: vista la tremenda caduta dello yuan di quest'anno, potremmo pensare di trovarci alla vigilia di un nuovo bull market su bitcoin innescato dai Cinesi in fuga dalla loro valuta di stato?
E' un quesito a cui è molto difficile rispondere, dal momento che dal 2015-2017 a oggi, alcuni fattori che avevano composto lo scenario del bull market di bitcoin di allora sono cambiati:
- molti servizi che permettono il passaggio da valuta fiat a bitcoin non si trovano più in Cina, ma sono emigrati in paesi "nemici" occidentali, così come avviene oggi in Turchia, ma questo non impedisce ai residenti di comprare e vendere cripto valute.
- La libertà finanziaria di Hong Kong (la piazza principale dove avvenivano gli scambi tra yuan e btc) è stata notevolmente ridotta. Ma al di là delle libertà politiche che questa città aveva, nulla è cambiato dal punto di vista economico.
- Anche se la Cina ha recuperato la sua presenza nell'industria del mining, non è tornata ad occuparne il vertice, come nel bull market precedente. Questo dato tuttavia è in costante crescita e il costo dell’energie nei paesi occidentali potrebbe favorire invece i BRIC che non hanno sanzionato la Russia.
- I servizi finanziari legati alle cripto che tutelano l'anonimato sono molti meno di allora. Ma i principali restano in campo.
- Nelle popolose città dove è già obbligatorio l'uso dello yuan digitale potrebbe essere più difficile movimentare cifre elevate in modo clandestino. Ma questo non ha mai fermato l’investimento nelle principali cripto valute tramite Exchange.
- La caduta dello yuan questa volta è stata molto più veloce e potrebbe non avere la durata pluriennale di allora. E così potrebbe essere la risalita.
Ora che abbiamo visto i cambiamenti in senso positivo e in negativo dobbiamo considerare anche lo yuan digitale, la scarsità di servizi anonimi, la distanza geopolitica con l'occidente e tutte le svariate restrizioni alla libertà individuale messe in atto in quest'epoca, riusciranno ugualmente ad esportare in modo massivo dei capitali su bitcoin, allora vorrà dire che i governi di tutto il mondo non hanno ancora raggiunto il grado di controllo sui cittadini che noi gli attribuiamo.
Riassumendo quindi:
non possiamo dire se questa volta ci sarà o meno una correlazione tra la Cina e un bull market di bitcoin.
Ma se questa correlazione si ripresentasse, dovremo considerarlo un caso studio di estrema importanza, perché ci permetterebbe di valutare con maggior precisione a che punto è il potere di controllo sulle masse da parte dei governi e quali strumenti o misure sono state messe in atto dai Cinesi per aggirarlo.
Per quanto possibile, cercheremo di seguire questo filone di ricerca, sperando di riuscire a reperire dati affidabili su un fenomeno che, se si ripresentasse, sarebbe certamente molto più opaco e difficilmente monitorabile che in passato.
Per non perderti questo e altre scelte tattiche che metteremo in atto,
ricorda di seguire Finvest_Fund
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