Spesso ci si imbatte in siti come investing o su svariati broker con gli INDEX (indici) o simili per indicare prodotti derivati come CFD o Futures che vi consiglio di lasciar stare se il vostro obiettivo è di investire al lungo termine per via delle scadenze e dei costi che questi possono avere nel lungo termine.
Vi consiglio anche di lasciar perdere tutti gli strumenti più complessi come Opzioni e Certificates ma di optare per strumenti più utilizzati e tradizionali come gli ETF.
Gli indici non sono altro che un insieme di azioni o di strumenti sottostanti uniti insieme in un paniere che ci fanno capire come si sta muovendo un dato mercato o settore. Una scelta può essere quella di investire e seguire un dato indice o settore particolare invece di costruirsi un portafoglio da azioni da noi selezionate.
Ma quindi come si investe sugli indici? Un tempo andavano di gran moda i fondi passivi che replicavano al loro interno l’intero mercato per chi non avesse capitali sufficienti da pagare le commissioni o abbastanza capitale per comprare tutto il paniere di azioni più rappresentativo.
Questi fondi passivi sono e stanno venendo meno per via degli ETF!
Di indici ve ne sono moltissimi in genere per ogni paese o economia ve ne sono almeno 4 per comprendere le diverse capitalizzazioni di aziende (piccole, medie, grandi) o settori (bancari, energia, tecnologici, salute ecc…)
Qui mostro gli indici più ricercati:

Già da quello che si può vedere vi sono indici nazionali come il Nikkei225 l’indice nipponico, MOEX Russia, EURONEXT100, CAC40 (indice di Parigi), DAX (indice tedesco), FTSE 100 (indice di Londra) e così via…
Tornando più vicino casa per parlare di indici italiani che rappresentano aziende di tipo e dimensioni diverse abbiamo:

Per quanto riguarda la differenziazione in settori:

Infine, ultimi ma non per importanza abbiamo gli indici di volatilità:

Questi particolari indici vanno a misurare in un certo senso la volatilità del mercato e sono composti da opzioni come sottostanti. Il più famoso al mondo è il VIX, quotato nel mercato americano dei futures CBOE e che rappresenta di fatto la volatilità del S&P500.

Questo è così interessante che meriterebbe un capitolo a parte…
1.2 COME SI COSTRUISCE UN INDICE?
Una domanda curiosa potrebbe essere perché non si può investire direttamente sugli indici?
La domanda è curiosa e la risposta sarebbe prettamente tecnica. Il mercato inteso come il luogo in cui si può acquistare le azioni come il London Stock Exchange permette agli enti autorizzati di scambiare azioni ma non crea di perse strumenti quali ETF o indici da poter scambiare. In un certo senso si potrebbe riassumere con “il mercato” non è una banca o un fondo che crea strumenti scambiabili sul mercato.
Perciò bisogna costruirlo e vediamo come con questo esempio:
In particolare, in questo esempio volevo parlare di come crearsi un indice facile come il Dow Jones, composto da 30 titoli soltanto, rispetto al S&P500 che avendo 500 titoli risulta un po’ più difficile andarlo a colpire.
Qui di seguito ho riportato la composizione di questi due per settori e le aziende con maggior peso al loro interno:
Dow Jones

S&P500
