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CROLLI E TASSE SULLE BANCHE CON OMNIBUS

Updated: Aug 9, 2023

OMNIBUS Approvata il 7 agosto 2023 dal Consiglio dei ministri. Cambia i parametri di tassazione sulle banche e il mercato disapprova.




𝐏𝐢𝐚𝐳𝐳𝐚 𝐀𝐟𝐟𝐚𝐫𝐢 𝐜𝐞𝐝𝐞 𝐨𝐥𝐭𝐫𝐞 𝐢 𝐝𝐮𝐞 𝐩𝐮𝐧𝐭𝐢 𝐩𝐞𝐫𝐜𝐞𝐧𝐭𝐮𝐚𝐥𝐢, 𝐦𝐚𝐠𝐥𝐢𝐚 𝐧𝐞𝐫𝐚 𝐢𝐧 𝐄𝐮𝐫𝐨𝐩𝐚


La Borsa di Milano in calo del 2,5%, maglia nera in Europa, trascinata al ribasso dal suo settore bancario. Il Decreto-legge approvato ieri sera dal Governo Meloni, che prevede una tassa sugli extraprofitti delle banche, ha spaventato gli investitori.


La tassa, che scatterà se il margine di interesse registrato nel 2022 eccede per almeno il 5% il valore dell'esercizio 2021, sarà del 40%. La percentuale sale al 10% confrontando il 2023 col 2022. Il settore bancario ha già realizzato grossi profitti nel 2021 e 2022, totalizzando rispettivamente 38,4 miliardi e 45,5 miliardi. Questo è stato possibile grazie all'aumento dei tassi di interesse, che hanno permesso alle banche di aumentare i profitti sugli interessi passivi.


Il Governo ha attaccato il ritardo degli istituti bancari di adeguare i tassi di interesse a favore dei correntisti. Le banche hanno infatti aumentato rapidamente i tassi d'interesse sugli interessi passivi, ma hanno fatto più lentamente adeguamenti ai tassi d'interesse sugli interessi attivi, ovvero quelli che pagano i correntisti sui loro depositi La scorsa estate anche la Spagna aveva adottato un procedimento simile, con Madrid in grado di incassare circa 3 miliardi.


Il provvedimento approvato dal governo non è ancora stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale. Quando lo sarà, il Parlamento avrà 60 giorni per convertirlo in legge. Tuttavia, il Parlamento chiuderà per le ferie estive, quindi i tempi si dilateranno almeno fino ai primi di settembre. Settore bancario italiano che rivede al ribasso le proprie performance in Borsa, le quali sono pari a circa il doppio di quelli spagnole e circa 3,5 volte quelli europee negli ultimi 12 mesi.



Questo è dovuto ad un punto di partenza diverso che vede premiare le banche italiane rispetto a quelle europee.


Ma cerchiamo di capire il perché da un punto di vista diverso.

Ad oggi, Il 𝐭𝐚𝐬𝐬𝐨 𝐝𝐢 𝐢𝐧𝐭𝐞𝐫𝐞𝐬𝐬𝐞 𝐬𝐮𝐢 𝐝𝐞𝐩𝐨𝐬𝐢𝐭𝐢 presso la banca centrale, ossia il tasso incassato dalle banche a fronte dei depositi mantenuti in garanzia presso la banca centrale, si attesta al 𝟑,𝟓𝟎% annuo.


Alla fine del primo trimestre del 2023, il saldo complessivo di depositi e conti correnti tra tutte le banche italiane ammontava a circa 𝟐.𝟎𝟎𝟎 𝐦𝐢𝐥𝐢𝐚𝐫𝐝𝐢 di euro. Presso le principali banche italiane, l'interesse corrisposto ai propri clienti sui conti correnti è circa intorno allo 𝟎,𝟐𝟎%. Questo significa che solo nel 2023 le banche incasseranno circa 𝟔𝟎 𝐦𝐢𝐥𝐢𝐚𝐫𝐝𝐢 di euro dalla differenza tra gli interessi pagati dalla BCE e gli interessi che loro corrispondono ai propri clienti.


Il ministro Salvini ha dichiarato che il provvedimento appena varato sugli extra-profitti delle banche varrà all'incirca 𝟐-𝟑 𝐦𝐢𝐥𝐢𝐚𝐫𝐝𝐢 di euro. Da questo è derivato un tonfo delle azioni bancarie, che al momento stanno perdendo tutte intorno all'𝟖%. Se non è irrazionale perdere l'8% per un provvedimento governativo che pesa per 𝟏/𝟑𝟎 del solo profitto derivante dagli interessi, ditemi voi cos'è l'irrazionalità.


Se l'avessero chiamato per quello che è, ossia un 𝐜𝐨𝐧𝐝𝐨𝐧𝐨 𝐬𝐮𝐠𝐥𝐢 𝐞𝐱𝐭𝐫𝐚-𝐩𝐫𝐨𝐟𝐢𝐭𝐭𝐢, in questo momento staremmo vedendo le stesse percentuali, ma con segno positivo. Dico questo perché, in un mondo ideale (o in un mondo in cui ci sia qualcosa che somigli vagamente a un mercato in 𝐫𝐞𝐠𝐢𝐦𝐞 𝐝𝐢 𝐥𝐢𝐛𝐞𝐫𝐚 𝐜𝐨𝐧𝐜𝐨𝐫𝐫𝐞𝐧𝐳𝐚) le banche sarebbero state costrette a corrispondere parte di questi ricavi ai propri correntisti, con un esborso ben più gravoso per i loro bilanci.


Infatti, ammettendo un tasso di interesse pari anche solo alla metà di quelli ricevuti dalla BCE, le banche avrebbero dovuto elargire 𝟑𝟓 𝐦𝐢𝐥𝐢𝐚𝐫𝐝𝐢 ai propri correntisti. Invece 2-3 miliardi (teorizzati dal governo, ma potranno anche essere meno), e passa la paura. Solite giravolte all'italiana.


Per concludere quindi quello che ci attendiamo è che un imposta del 5% sugli utili dell'anno scorso non possano compromettere la capitalizzazione di un titolo del 10%. Per questo motivo riteniamo che questo sia un ottima occasione di acquisto se fatto nel modo corretto.


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