Come saprete l'euro da inizio anno sta perdendo molto del suo valore in particolare contro il dollaro.
E questo effetto ci sta portando veramente bene così come a tutti gli investitori che ci hanno seguito verso un investimento in multi asset quotati (principalmente) in dollari.
Perché grazie ad un incremento del dollaro sull'euro di quasi il 14% a fronte di un mercato mondiale americano che sta facendo un buon -15% da inizio anno questo ci porta ad una perdita residua del 1% circa. Questo effetto è ben descritto da questa immagine:
Perciò per spiegare in modo semplice cosa sarebbe successo se avreste investito su un ETF che replica lo S&P500 quotato in dollari oggi vedreste un -15% su quella posizione... Ma se vendete oggi quell’ETF quotato in USD convertendo la somma ottenuta in Euro perdereste soltanto l’1%
Ma visto che Finvest_Fund oltre a sfruttare questo importante effetto del cambio a suo vantaggio sta anche battendo il mercato (il benchmark), oggi i nostri investitori se decidessero di chiudere le posizioni avrebbero addirittura un risultato positivo che si attesta al 4,5%.
Per questo motivo, ancora una volta, non solo la scelta di investire nel nostro fondo Finvest_Fund ci sta portando a battere il mercato in maniera considerevole, ma al netto di tutto ciò che il mondo e l'economia stanno affrontando, possiamo dirci ancora vincitori grazie ad un effetto non scontato, che siamo riusciti a prevedere e cogliere in tempo
E in futuro cosa dobbiamo aspettarci?
Questa è la previsione degli economisti di Goldman Sachs che vedono dai minimi odierni una ripresa a "V" da qui al prossimo anno che porterà l'euro ai livelli dell'anno scorso a quota 1,15.
Gli analisti della banca americana però ci tengono a precisare nel loro report che questo potrà avvenire solo se si verificano importanti condizioni.
Alcune delle quali ci vedono scettici, pertanto, a nostro modo di vedere, la ripresa dell’euro potrebbe non essere così veloce.
In primis si fa riferimento all'approccio statistico e di correlazione e lagging delle valute collegate al Dollaro. Spiegato in modo semplice è un effetto di ritardo dei movimenti delle altre banche centrali come la BCE a seguito delle decisioni anticipatorie della FED che costringono o inducono le altre banche centrali mondiali a prendere le medesime decisioni di politica monetaria anche se a questi abbiamo delle grandi eccezioni come la banca centrale Cinese per fare un importante esempio.
Questa teoria porta a livello storico l'euro a seguire una funzione con massimi e minimi ricorrenti che vengono recuperati secondo dei trend prestabiliti dall'andamento dei cicli macro economici.
Quanto sta succedendo a livello economico, inflazionistico e politico però ci porta a delle importanti differenze con il passato. In primis per quanto riguarda l'inflazione ben diversa per quanto riguarda quella "CORE" (depurata dell'effetto inflazionistico di petrolio e gas) tra Europa e USA.
Nella prima immagine vediamo l'inflazione europea con la linea blu scuro sotto il 5%, nel secondo caso invece l'opposto per l'economia americana.
In secondo luogo l'evento delle sanzioni e della guerra in Ucraina porta un pensiero in più nel policy maker Europeo, preso con un importante politica fiscale espansiva e una politica monetaria timidamente restrittiva, che ad oggi ha tassi di interesse ancora pari a 0, a differenza della controparte americana, che sta rivedendo le sue scelte di spesa e aumentando i tassi in modo molto repentino.
In tutto questo scenario però non esiste soltanto Europa e America ma un intero mondo che va oltre ai paesi del MSCI o paesi industrializzati...
Sto parlando degli "Emerging" o Paesi Emergenti, che stanno subendo gli effetti di un dollaro forte e inflazione ma che continuano ad avere tassi di crescita del PIL molto sostenuti, anche a doppia cifra, e non influenzati da guerre politiche e commerciali tra big.
In questi mesi poco si sta parlando di questi paesi che invece rappresentano per noi un opportunità che deve essere sfruttata nel medio lungo periodo in ottica di asset allocation ma anche su orizzonti brevi per via della loro importante volatilità!
Per questo motivo ci tengo a mostrarvi il rapporto fra "mercati emergenti" ed "S&P500", il confronto fra questi due indici ben spiega il funzionamento ciclico che vi è fra le due economie.
Stiamo toccando i minimi storici con un MSCI WORLD che sta pesando un 69% di aziende americane andando così a sovrappassare e sovrastimare sul PIL globale l'economia a stelle e strisce.
Questa non è una buona notizia in quanto oggi esporsi su un ETF semplice che replica l'azionario mondiale, significa esporsi o sovra esporsi sull'economia americana. Per questo motivo già da qualche mese abbiamo interrotto il "costant mix" di fatto stoppando gli acquisti sugli USA per prediligere invece i paesi emergenti che negli ultimi mesi stanno sovra-performando l'indice globale.
Un importante opportunità come abbiamo visto prima per il cambio euro dollaro che non vogliamo perderci.
E voi cosa aspettate? Basta continuare a seguirci per cogliere queste e molte altre opportunità che tutti i giorni andiamo a prendere sui mercati finanziari di tutto il mondo.
Team Finvest
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