top of page

REPORT RICHIESTO DALLA COMMUNITY - ENI

Tra i titoli più richiesti dalla community vi sono molti dei titoli italiani da cassettisti. Fra questi titoli abbiamo certamente gli energetici come ENI e ENEL che negli ultimi 12 mesi hanno performato moltissimo.


Quella che state per leggere è un analisi completa e semplice di ENI che vi aiuterà a capire dove questo titolo può arrivare nei prossimi mesi (l'analisi di ENEL uscirà nei prossimi giorni).

Il titolo nell’ultima settimana ha raggiunto i livelli di aprile 2019, poco prima della pesante discesa dei prezzi conseguita nel 2020 con il COIVD-19. Il 2020 è l’anno in cui abbiamo visto il WTI (West Texas Intermediate, un benchmark nel prezzo del petrolio) raggiungere un valore negativo di -9 dollari in quanto i costi di stoccaggio superavano i ricavi delle vendite vista la domanda azzerata per il lockdown.


Negli ultimi 3 anni le cose sono cambiate parecchio e i prezzi sono tornati a crescere arrivando fino al 2022 che per le borse è stato un anno negativo, tranne che per gli energetici come ENI.


Ad oggi il prezzo è di 15,366 euro ad azione.



Come si può ben vedere dal grafico, dal minimo del 5,885 la risalita è del 159,93% ma dai massimi degli ultimi 10 anni manca ancora il 32,79%, esclusi i dividendi.


GRAFICO illustrativo dei livelli:


Detto così potrebbe sembrare il "titolo della vita", il titolo che tutti i cassettisti dovrebbero avere, ma se lo confrontiamo con il suo benchmark o il fondo energy globale ecco che abbiamo un dato migliore. Il titolo ENI al lordo dei dividendi avrebbe ottenuto il 6,29% con meno del 15% di dividendo mentre il suo equivalente Fondo Energy globale segna un risultato del 61,49%.


Grafico illustrativo del titolo ENI a confronto con un Fondo Globale sull’energia:


Il titolo ENI è un titolo energetico a tutto tondo in quanto si occupa dalla ricerca ed esplorazione di pozzi petroliferi e di gas fino alla sua distribuzione passando per la lavorazione e trasporto. Negli anni la compagnia ha esteso il suo business a livello europeo cercando di vendere i propri servizi per non restare ancorata all’Italia. La maggioranza del suo fatturato oggi è dato dalla raffinazione e liquefazione di petrolio e gas naturale rispettivamente il 44,1% e il 31,1% del suo bilancio. Nota dolente invece è l’esposizione e concentramento verso l’Italia che rappresenta il 45,3% del suo bilancio (quota che è aumentata nel 2022).

Un riassunto dei dati ad oggi:


Dati di bilancio in breve:

Il bilancio si muove pressoché come i prezzi del titolo con i minimi al 2020 e poi ripartiti nel 2022 segnando un incremento in termini di fatturato importante. Nel 2023 le trimestrali presentano un costante ribasso del fatturato per lo stesso motivo. La compagnia infatti ha preso giovamento dall’andamento dei prezzi, ma non ha aumentato oltre una data soglia gli “extra profitti” (visto che oggi va di moda chiamarli così) derivanti dal mercato, forse per non pesare sugli utenti finali o per non incorrere in extra TASSE.

Per farvi capire di cosa sto parlando vi riporto quindi l’evoluzione del conto economico annuale e uno zoom sulle ultime trimestrali:




Ciò che fa testo quindi a livello di bilancio è il margine netto conseguito dalla compagnia che ci dice quanto questa sia “buona” rispetto ai competitor.


L’obiettivo del management è di mantenere il MOL sopra il 6% per permettere al flottante di restare alto e ricevere dal mercato le risorse necessarie a finanziarsi, sia che vengano dal debito che dagli azionisti, infatti i tassi di interesse spingono gli investitori a richiedere un incremento del dividendo.


Riporto il dato di Simplywallstreet sul ROE a tre anni: il titolo giustamente ha performato meno rispetto al benchmark, proprio perché il Return on Equity (quanto è remunerato l’azionariato) è più basso rispetto ai competitor, sintomo che il mercato, come diciamo sempre noi di Finvest, non si muove “a caso”.


Il debito invece è ottimo pari al 42% e la liquidità del titolo altrettanto.

Parlare di “fair value” (prezzo giusto) o di previsione invece è ben diverso e quanto si scrive di seguito è derivante da degli assunti e non rappresenta in alcun modo un consiglio all’investimento sul titolo.

Considerando il mercato italiano e il PE degli energetici mondiali al momento attuale, oggi il prezzo sarebbe al di sopra di un 5% circa.



Viceversa se si vuole prendere ad esempio le previsioni sugli utili e il prezzo che avrà il titolo fra qui ed i prossimi 24 anni per i principali analisti ci attestiamo al di sotto del 12,80%, per i più ottimisti del 30,15%. 4 analisti su 11 ritengono che il titolo non presenti grandi soprese mentre 7 lo consigliano in questo momento perché raggiungerà un prezzo più elevato (contando il dividendo).



Ma ora veniamo al vero motivo per cui la maggior parte degli italiani ha Eni in portafoglio (l’ho lasciato per ultimo proprio per trarne delle conclusioni) il dividendo.


Anni fa il titolo rappresentava un ottimo asset italiano in valuta euro per potersi portare con un po’ di volatilità rendimenti decenti. Questi rendimenti sono molto scostanti e non si può annoverare fra i King of dividend (ovvero quei titoli mondiali con ottimi dividendi e sempre in crescita), vi faccio notare come nel 2020 con i tassi di interesse ai minimi storici il rendimento fosse arrivato al 10% (ecco perché ai tempi consigliavamo di tenere il titolo o di comprarlo) oggi abbiamo un “misero” 5,95%, lo definisco tale in quanto con i rendimenti sulle sue obbligazioni o titoli simili avremmo un risultato superiore con meno pensieri la notte (meno volatilità).



Per questo motivo se siete cassettisti la scelta potrebbe essere quella di fissare un take profit o chiudere il titolo poco prima la soglia dei 16 euro, così come potreste spostare questa liquidità sui loro bond. Viceversa, se siete investitori e pensate che il titolo da qui ai prossimi 24 mesi possa crescere del 30% potete farlo in quanto ad oggi non presenta perplessità sulla tenuta dei conti ma noi riteniamo che vi possano essere titoli migliori sul mercato nello stesso settore.


Un saluto dal team di Finvest

22 views0 comments
bottom of page